Numeri
PHILM. Rivista di filosofia e cinema nasce per indagare i nodi problematici della contemporaneità, attraversando le forme espressive del cinema, della video-arte e della dimensione audiovisiva in generale. Questa indagine parte dalla convinzione a cui è ispirato il primo numero della rivista, dedicato alle costruzioni del reale: oggi è più che mai necessario interrogarsi sul confine mobile tra immaginario e realtà, tra dimensione iconica e mondo reale, tra schermi e pratiche, tra visuale e gestuale, nella misura in cui concorrono a disegnare insieme il paesaggio culturale del presente e del futuro.
La ricerca che PHILM vuole condurre nella pluralità di voci che vi partecipano e che vi prenderanno parte riguarda pertanto non solo il cinema in senso classico, bensì più diffusamente i modi in cui l’uso dei nuovi dispositivi trasforma la percezione e genera così specifici processi di soggettivazione. Al centro dell’interesse non c’è solo l’effetto di realtà che le immagini producono. I nuovi dispositivi modificano le nostre coordinate spazio-temporali, ridefinendo il significato stesso del concetto di esperienza e quindi quello di soggettività. In questo senso, diventa fondamentale interrogare il rapporto tra dimensione visuale e figure del linguaggio contemporaneo come luogo d’intersezione in cui l’immaginario prende forma.
PHILM nasce dalla collaborazione tra filosofi e filosofe dell’Università Vita-Salute S. Raffaele di Milano e dell’Università di Verona, con il supporto di colleghe e colleghi di università italiane e straniere. La rivista esce una volta all’anno in formato elettronico, accessibile e scaricabile gratuitamente per garantire una fruibilità senza restrizioni.
Struttura della rivista
Ogni numero, composto da saggi che affronteranno da differenti prospettive un tema monografico specifico, è diviso in tre sezioni, introdotte da un editoriale:
– Scritture: saggi di approfondimento dedicati al tema specifico del singolo numero, di lunghezza compresa tra i 25000 e i 30000 caratteri.
– Incontri: interviste, conversazioni, discussioni con registi, video-artisti, film-maker, a partire dal tema del numero.
– Tracce: articoli più brevi, dedicati a singoli film, opere video-artistiche, sempre legati al tema del numero ma di lunghezza compresa tra i 15000 e i 20000 caratteri.
Tutti i contributi saranno valutati in maniera anonima secondo la procedura della double blind peer review.
La rivista si propone come un percorso di ricerca aperto a prospettive transdisciplinari. La sua vocazione filosofica si alimenta nel coinvolgimento di storici e teorici del cinema, estetologi, antropologi e artisti che riflettano sul rapporto fra cinema e pensiero. Qui gli strumenti della filosofia e le pratiche cinematografiche si incontrano per indagare i temi che costituiranno il percorso monografico di ogni numero.Al centro dell’interesse non c’è solo l’effetto di realtà che le immagini producono. I nuovi dispositivi modificano le nostre coordinate spazio-temporali, ridefinendo il significato stesso del concetto di esperienza e quindi quello di soggettività. In questo senso, diventa fondamentale interrogare il rapporto tra dimensione visuale e figure del linguaggio contemporaneo come luogo d’intersezione in cui l’immaginario prende forma.
La rivista si propone come un percorso di ricerca aperto a prospettive transdisciplinari. La sua vocazione filosofica si alimenta nel coinvolgimento di storici e teorici del cinema, estetologi, antropologi e artisti che riflettano sul rapporto fra cinema e pensiero. Qui gli strumenti della filosofia e le pratiche cinematografiche si incontrano per indagare i temi che costituiranno il percorso monografico di ogni numero.